martedì 30 giugno 2009

La giovinetta e il fiore spento

Ti han tagliata la chioma all'improvviso,
la tua nube di pòlline è deposta,
la tua intera beltà giace composta,
un freddo legno ora t'onora il viso;

sei un àlbero interrotto nel giardino
della speranza, un'ombra non gustata
nelle candenti estati, un'inobliata
mòlle corteccia, un innocente spino;

ora sei fiore in solinghi dirupi
che splende solo nel ricordo amaro,
o l'alpestre vessillo delle rupi,
incanto breve in questo mondo avaro;

rinascerai; nulla muore dal verde,
risorge il mirto ed il vìvido elianto
dalle rèsine spente; non si perde
un fiore mai, e né il frutto suo vanto.

Daniele Ambrosini.

Poesia pubblicata nell'antologia di autori vari: "Il Federiciano", del Dicembre 2009, pei tipi di Aletti editore, Villalba di Guidonia, (Roma). Pubblicata da Aletti Editore, Villalba di Guidonia, Roma, 2012; libro "La fronda esperia" di Daniele Ambrosini.


Metro: ode nel gènere lìrico, di quattro strofe endecasìllabe; dedicata a tutte le donne che pèrdono la vita per la brutalità dell'èssere maschile; ho inserito questa lìrica, nella lettura teatrale : il Fiore degli antichi pòpoli, da me ideata ed eseguita in negozio a invito gratùito, con qualche mio intervento esplicativo e alcune mie lìriche ad integrare un Corpus di poesie di vari autori dal xvi al xx sècolo; poesie recitate dalla voce ampia e di suggestive modulazioni dell'attore Filippo Frittelli, pure autore di apprezzati interventi scenogràfici; questa lettura verrà proposta al Nuovo Teatro La Fenice di Lastra a Signa il 2 luglio 2009, con gli stessi protagonisti dell'invito in Libreria del 12-13 giugno 2009; ringrazio per lo spazio in Teatro: il Comune di Lastra a Signa, l'Associazione culturale Palaquio, le Industrie Low Cost; inoltre, segnalo i mèriti particolari degli amici e dei presenti in Libreria nelle due serate, i quali per la loro sincera ammirazione hanno permesso questi sviluppi; tanto dovevo e tanto ho segnalato; Daniele Ambrosini.

venerdì 19 giugno 2009

Piaceri del mattino


Rimbalza il vento, aspro, di fronda in fronda,
cìgolan pruni e foglie
e geme l'erba smossa e par ghironda
spaziante fino alle montane soglie;

e sembra ancor più càndida la luna,
ogni nùvola è lesta,
spicca ora solitario ed or s'aduna
il cantar di civette che fan festa;

il dondolio de' rami sibilanti
di quercia o di betulla
ha umani accenti, come cori urlanti,
poi lentamente ogni rumor s'annulla;

crèpita lieve nel bosco e alla valle,
nell'aria cupa ancora;
la notte sta per vòlgere le spalle,
ognuno è in pace: arriverà l'Aurora.

Daniele Ambrosini.

Metro: ode composta di quattro strofe, da quattro versi ciascuna; il primo, terzo e quarto verso d'ogni strofa sono di ùndici sìllabe(endecàsillabi), mentre il secondo è sempre un settenario.

Libro "La fronda esperia" di Daniele Ambrosini, pubblicato da Aletti Editore, Villalba di Guidonia, Roma, 2012.