mercoledì 30 settembre 2009

Vénti pensieri per la morte di un gatto.

Ora Milù sei nascosto davvero!
adesso il verde vissuto negli occhi
non scintilla ora vispo ed ora fiero,
non fingi agguati con ràpidi tocchi;

sei fuggito leggero, come l'ombra
di un sogno, il gelo portando e rimorso:
i sensi affondano, nella penombra
del Nulla, il sangue ravviva il suo corso!

e il male e il bene hanno la stéssa faccia
e il nero e l'ìride, e stérpi e foreste,
e mari urlanti o in soave bonaccia;
avvolge il mondo una funèrea veste!

oltre i sentieri del tempo e del male
salterai, gatto malato e ora in pace;
ora è disciolta la forma carnale
in pura veste di gioia verace;

fosti compagno ai percorsi di vita
e or che gl'intrecci dispiego da solo,
senza rimpianti ti fu la partita
e non cedesti alla fiamma del duolo.

Daniele Ambrosini.

Metro: ode lìrica di cinque strofe, in versi di ùndici sìllabe, con rima abab per ognuna di esse.

L'ho amato di quel bene che si ha quando vien toccato lo spìrito: del bene privo d'interessi terreni che proviamo per una persona cara, per un aspetto alto e puro della natura o delle arti umane.

Con vivo piacere vedo pubblicata questa lìrica, sull'antologia: "Dedicato a...Poesie per ricordare", volume 8, Dicembre 2009, Aletti editore, Villalba di Guidonia, (Roma). Il libro "La fronda esperia" di Daniele Ambrosini, pubblicato da Aletti Editore, Villalba di Guidonia, Roma, 2012.


Daniele Ambrosini.

Col mio gatto di sera, nel balcone fiorito.

Ricordi gatto il tuo sguardo curioso
all'apparire della prima neve,
quei bianchi fiori sospesi sul breve
confine e sul terrazzo odoroso?

e poi il rosato glìcine dolciastro
e il tiglio folto che la calma infonde,
e i vari assoli degli stormi ad onde
dare la vita a quel muro grigiastro?

eran segnali d'altri mondi arcani
che fingevamo gratìssimi e immensi;
poi mi guardavi coi begli occhi densi
di verde e di tesori più lontani;

ma di piombo le vesti aliava breve
il volo ai nostri anèliti sinceri,
noi dal destino e terreni doveri
incatenati a questo spazio greve;

disparìvano i sogni e sul verone,
colmo di piante e d'affetto, distinta
la pace ci avvolgeva in dolce laccio;

e a sera vedevamo dal balcone
scender la tela del giorno, dipinta
del presente coi sogni in aureo abbraccio.

Daniele Ambrosini.

Metro: ode elegìaca di sei strofe, le prime quattro di quattro versi endecasìllabi; la quinta e la sesta di tre versi ciascuna, sempre di ùndici sìllabe;

è un ricordo felice del mio gatto Milù, un vìvace certosino che ha sfiorato i 17 anni di età: dagli inizi del 1990 alla fine del 2006;

pubblicata su antologia di autori vari "Habere artem", da Aletti editore, Villalba di Guidonia (RM). Da: "La fronda esperia", volume monogràfico di Daniele Ambrosini, Aletti Editore, Villalba di Guidonia, Roma, 2012.
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martedì 30 giugno 2009

La giovinetta e il fiore spento

Ti han tagliata la chioma all'improvviso,
la tua nube di pòlline è deposta,
la tua intera beltà giace composta,
un freddo legno ora t'onora il viso;

sei un àlbero interrotto nel giardino
della speranza, un'ombra non gustata
nelle candenti estati, un'inobliata
mòlle corteccia, un innocente spino;

ora sei fiore in solinghi dirupi
che splende solo nel ricordo amaro,
o l'alpestre vessillo delle rupi,
incanto breve in questo mondo avaro;

rinascerai; nulla muore dal verde,
risorge il mirto ed il vìvido elianto
dalle rèsine spente; non si perde
un fiore mai, e né il frutto suo vanto.

Daniele Ambrosini.

Poesia pubblicata nell'antologia di autori vari: "Il Federiciano", del Dicembre 2009, pei tipi di Aletti editore, Villalba di Guidonia, (Roma). Pubblicata da Aletti Editore, Villalba di Guidonia, Roma, 2012; libro "La fronda esperia" di Daniele Ambrosini.


Metro: ode nel gènere lìrico, di quattro strofe endecasìllabe; dedicata a tutte le donne che pèrdono la vita per la brutalità dell'èssere maschile; ho inserito questa lìrica, nella lettura teatrale : il Fiore degli antichi pòpoli, da me ideata ed eseguita in negozio a invito gratùito, con qualche mio intervento esplicativo e alcune mie lìriche ad integrare un Corpus di poesie di vari autori dal xvi al xx sècolo; poesie recitate dalla voce ampia e di suggestive modulazioni dell'attore Filippo Frittelli, pure autore di apprezzati interventi scenogràfici; questa lettura verrà proposta al Nuovo Teatro La Fenice di Lastra a Signa il 2 luglio 2009, con gli stessi protagonisti dell'invito in Libreria del 12-13 giugno 2009; ringrazio per lo spazio in Teatro: il Comune di Lastra a Signa, l'Associazione culturale Palaquio, le Industrie Low Cost; inoltre, segnalo i mèriti particolari degli amici e dei presenti in Libreria nelle due serate, i quali per la loro sincera ammirazione hanno permesso questi sviluppi; tanto dovevo e tanto ho segnalato; Daniele Ambrosini.

venerdì 19 giugno 2009

Piaceri del mattino


Rimbalza il vento, aspro, di fronda in fronda,
cìgolan pruni e foglie
e geme l'erba smossa e par ghironda
spaziante fino alle montane soglie;

e sembra ancor più càndida la luna,
ogni nùvola è lesta,
spicca ora solitario ed or s'aduna
il cantar di civette che fan festa;

il dondolio de' rami sibilanti
di quercia o di betulla
ha umani accenti, come cori urlanti,
poi lentamente ogni rumor s'annulla;

crèpita lieve nel bosco e alla valle,
nell'aria cupa ancora;
la notte sta per vòlgere le spalle,
ognuno è in pace: arriverà l'Aurora.

Daniele Ambrosini.

Metro: ode composta di quattro strofe, da quattro versi ciascuna; il primo, terzo e quarto verso d'ogni strofa sono di ùndici sìllabe(endecàsillabi), mentre il secondo è sempre un settenario.

Libro "La fronda esperia" di Daniele Ambrosini, pubblicato da Aletti Editore, Villalba di Guidonia, Roma, 2012.

sabato 4 aprile 2009

è tramontato il tuo volto stasera

è tramontato il tuo volto stasera
e non c'è luce che vale il tuo sguardo,
brìllano invano le stelle e la sfèra
più dolce pare un'amaro stendardo;

ora diffondi ad altrui l'intera
tua grazia e io volo al divin tuo riguardo,
con i pensieri in amorosa schièra
mentre ti lancio il cuore come un dardo;

adesso tu saluti il mondo, il cièlo,
ridi e proteggi il tenerèllo fiore,
amor ti sale agli occhi; io vedo un velo;

abbi pietà di chi ti versa onore,
di chi sorregge il suo gravoso stèlo
solo per dare gioia al tuo dolore.

Daniele Ambrosini.

Da Fonte del Sole, pubblicato dal Fauno editore, Firenze, maggio 1989. Metro: sonétto di gènere lìrico;
Daniele Ambrosini.

sabato 21 marzo 2009

A una giovanetta, morta di violenza

Avrai socchiuso il viso fra corone
fuggita giovane per alte gesta,
lamenti udrò da smarrite persone
che ti vorranno in altro luogo a festa;

come ruscello che in chiuso burrone
svanisce il corso e pace più non desta,
tu così, fresca e rapita visione,
vivi segreta e nel ricordo onesta;

e si udirà in lievi accenti il fluire
della tua voce, giammai cupa in tono,
in mente a chi conobbe il tuo gioire;

e sei ridente sul celèste trono?
e mentre lieta tu appari e tranquilla
piangon le nubi fin l'ùltima stilla.

Daniele Ambrosini.

Metro: sonetto di gènere lìrico.

Aggiunta del 20 marzo 2010: lìrica pubblicata nell'antologia di autori vari, intitolata: "Poesie del nuovo millennio", di Aletti editore, Villalba di Guidonia, (Roma), Dicembre 2009. Da "La fronda esperia" di Daniele Ambrosini, Aletti Editore, Villalba di Guidonia, Roma, 2012.

Uno dei tanti fatti di violenza contre le donne mi ha ispirato, amaramente mischiandosi ad altri,
questi versi di compassione.

martedì 17 marzo 2009

A mia madre

La poesia è ispirata dall'incidente al polso che capitò a mia madre, facendo la spesa in un negozio alimentare nell'inverno del 1989; è costruita intorno alla betulla, àlbero dalle mille risorse , per pòpoli e animali delle zone boreali; le virtù del prezioso àlbero sono comparate a quelle donate dalla mamma.


Tu sei come una nòrdica betulla
che règge al vento e al cùmulo nevoso,
che nelle terre dove il dì s'annulla
a ogni animale dà vita e riposo;
talvolta anch'io la vita ho nella neve
e al tronco porto il mio cammino breve;

i suoi legni non danno lusso e sfarzo
però casette e mòrbidi calzari,
e questo vale come vivo quarzo
e dona quiete al fuoco degli alari;
con begli atti anche tu, rendi preziose
le utilità delle pìccole cose;

lei sa per prima il tempo delle lòdole,
solo in dolce aria dischiude i germogli
quando ogni fior più s'apre e nel cielo òdo
le amàbili arie e gli andanti e i gorgogli;
tu l'ora giusta conosci pei doni
e per tempo, qual gèmme tu li esponi;

lei si riveste di splèndido argento
che a cince e picchi è ambito richiamo,
madre hai subito il capriccio del vento
e ti si è franto un più débole ramo;
non di dolore però sento il grido
solo il timor che non sia ùtile il nido;

ha più salute di querce ed ontani
muta le foglie nei medicamenti,
com'élla tu t'innalzi ogni domani
quasi a sfidare i contrari elementi;
vorrei scorresse dentro la mia scorza
la linfa che benigna è la tua forza.

Daniele Ambrosini.
"
Dal libro di Daniele Ambrosini "La fronda esperia", Aletti Editore, Villalba di Guidonia, Roma, 2012.

Metro: ode lìrica di cinque strofe, composta per ognuna di esse da sei versi endecasìllabi con la rima ababcc, che ad ogni strofa rinnova la terminazione; nella terza strofa il primo e il terzo verso rìmàno per assonanza.

Daniele Ambrosini.

mercoledì 25 febbraio 2009

Al Terzolle, e alle sue rive.


Ritrovo pace nell'acque tranquille
che sanno di magnolia e di mughetto,
fra le torri i conventi e le tue ville
di fronde ornati e dal tuo chiaro aspetto,

intorno a te per le tue pure stille
son varie l'erbe e ricche d'ogni effetto,
quelle più ardite paiono scintille
e sono lieti i cigni ed il capretto;

sovente torno fra le amiche zolle
a cercar dolci frutti nella spina
e quel tempo m'acqueta o rio Terzolle;

quindi la vista lancio su a Cercina
salgo pei rovi del verde Serpiolle,
miro l'umano alla pieve in collina.

Daniele Ambrosini.

Metro: sonetto campestre.
Pubblicata da Aletti Editore, Villalba di Guidonia, Roma 2012, nella "Fronda esperia" di Daniele Ambrosini.

Il torrente Terzolle, i pìccoli paesi Cercina e Serpiolle si tròvano vicino a Firenze in una fiorente collina.

martedì 24 febbraio 2009

Amici per sempre.

Una poesia che parla della morte d'un cagnetto, vista e sentita col dolore d'una bambina. In questa poesia c'è una partecipazione corale alla tristezza che prende anche gli animali da cortile.


Quell'èssere che a te pareva strano,
quando faceva il buffo in mezzo all'aia,
ora è una stella in mondo sovra-umano
e le comete lui rincorre e abbaia;

tu lo ricerchi e guardi in aria invano,
smarrita cerchi la corsetta gaia,
lo molestavi e ti fissava umano,
con la mitezza che nessuno appaia;

sfila muto il pollame nella corte,
in tua mano è rimasta una carezza,
che tu lanci a Bibì nell'infinito;

nuovi tesori ti verranno in sorte,
virgulto rosa, ma, qual tenerezza!
adesso l'oro sarebbe un guaito.

Daniele Ambrosini.


Metro: sonetto; dall'antologia poètica Navigando nelle parole, vol. 23; 2006 Il Filo S.r.l. , Roma.

lunedì 23 febbraio 2009

I silenzi d'estate son profondi




I silenzi d'estate son profondi
quando alla terra sàlgono i vapori,
e non ho voci che mi danno onori
mentre di chiuse làcrime m'inondi;

per te, che glorie celesti diffondi,
i tuoi sguardi parlan come sonori
specchi dove la nebbia dei timori
al mio apparire fitta mi profondi;

angelo e donna sei e doni salute
all'ànima ben più che una preghiera
quando tua voce ondeggia mèsta o viva;

le ali ferma però e alle sapute
vie del bene rinuncia una sera
ed ascolta il mio canto, o fuggitiva.

Metro: sonetto lìrico.

Daniele Ambrosini.

Sonetto da "Fonte del Sole"- Sonetti e altre Lìriche- Il Fauno editore-Firenze-Maggio 1989.

Sul tuo bel volto trionfava la luna.




Sul tuo bel volto trionfava la luna
(ma irrigava nell'ànima il dolore)
e vano mi pareva il suo splendore
essendo amaro il vero che s'aduna;

dal ciglio tuo la luce venna bruna
e spento rese ogni gentil colore,
nei marmi alti non vidi alcun valore,
mentre gemean le voci una per una;

èrano i sogni, che nelle segrete
stanze del cuor, dàvan tumulti e onori
alla tua effigie ed al destin la guida;

ma poi ridésti (qual conforto) e liete
furon l'ore e s'accésero i colori
mentre soffiava amor con le sue grida.

Sonetto lìrico.

Daniele Ambrosini.

Da "Fonte del Sole-Sonetti e altre lìriche-" IL Fauno Editore-Firenze- Maggio 1989.

giovedì 15 gennaio 2009

Tu non sei uguale a nessuna stagione


Tu non sei uguale a nessuna stagione:
sei più dolce dei vènti in primavera
che percuoton le gemme, e della sfera
calda di luglio hai più mite alone;

non rattristi come una lunga sera
d'ottobre, quando senz'altra ragione
che il buio piange l'ànima intera,
e fai luce alla notturna prigione;

il tuo respiro protegge gli stèli
dalle fruste di neve dell'inverno,
ed io affido il mio mondo alla tua guida,

ma fuggi presto, o notte senza veli
chè sento forte il desiderio eterno
d'udire solo le chiare sue grida.

Metro: sonetto lìrico.

Pubblicato in Fonte del Sole -sonetti e altre lìriche- Il Fauno Editore, Maggio 1989, Firenze-
Ristampa coi tipi di Aletti Editore, Villalba di Guidonia, Roma, Giugno 2011.
Lìrica che ha conseguito il 2° Premio di sala Pietro Annigoni, organizzato dal Fauno, Firenze.

Daniele Ambrosini.