mercoledì 25 febbraio 2009

Al Terzolle, e alle sue rive.


Ritrovo pace nell'acque tranquille
che sanno di magnolia e di mughetto,
fra le torri i conventi e le tue ville
di fronde ornati e dal tuo chiaro aspetto,

intorno a te per le tue pure stille
son varie l'erbe e ricche d'ogni effetto,
quelle più ardite paiono scintille
e sono lieti i cigni ed il capretto;

sovente torno fra le amiche zolle
a cercar dolci frutti nella spina
e quel tempo m'acqueta o rio Terzolle;

quindi la vista lancio su a Cercina
salgo pei rovi del verde Serpiolle,
miro l'umano alla pieve in collina.

Daniele Ambrosini.

Metro: sonetto campestre.
Pubblicata da Aletti Editore, Villalba di Guidonia, Roma 2012, nella "Fronda esperia" di Daniele Ambrosini.

Il torrente Terzolle, i pìccoli paesi Cercina e Serpiolle si tròvano vicino a Firenze in una fiorente collina.

martedì 24 febbraio 2009

Amici per sempre.

Una poesia che parla della morte d'un cagnetto, vista e sentita col dolore d'una bambina. In questa poesia c'è una partecipazione corale alla tristezza che prende anche gli animali da cortile.


Quell'èssere che a te pareva strano,
quando faceva il buffo in mezzo all'aia,
ora è una stella in mondo sovra-umano
e le comete lui rincorre e abbaia;

tu lo ricerchi e guardi in aria invano,
smarrita cerchi la corsetta gaia,
lo molestavi e ti fissava umano,
con la mitezza che nessuno appaia;

sfila muto il pollame nella corte,
in tua mano è rimasta una carezza,
che tu lanci a Bibì nell'infinito;

nuovi tesori ti verranno in sorte,
virgulto rosa, ma, qual tenerezza!
adesso l'oro sarebbe un guaito.

Daniele Ambrosini.


Metro: sonetto; dall'antologia poètica Navigando nelle parole, vol. 23; 2006 Il Filo S.r.l. , Roma.

lunedì 23 febbraio 2009

I silenzi d'estate son profondi




I silenzi d'estate son profondi
quando alla terra sàlgono i vapori,
e non ho voci che mi danno onori
mentre di chiuse làcrime m'inondi;

per te, che glorie celesti diffondi,
i tuoi sguardi parlan come sonori
specchi dove la nebbia dei timori
al mio apparire fitta mi profondi;

angelo e donna sei e doni salute
all'ànima ben più che una preghiera
quando tua voce ondeggia mèsta o viva;

le ali ferma però e alle sapute
vie del bene rinuncia una sera
ed ascolta il mio canto, o fuggitiva.

Metro: sonetto lìrico.

Daniele Ambrosini.

Sonetto da "Fonte del Sole"- Sonetti e altre Lìriche- Il Fauno editore-Firenze-Maggio 1989.

Sul tuo bel volto trionfava la luna.




Sul tuo bel volto trionfava la luna
(ma irrigava nell'ànima il dolore)
e vano mi pareva il suo splendore
essendo amaro il vero che s'aduna;

dal ciglio tuo la luce venna bruna
e spento rese ogni gentil colore,
nei marmi alti non vidi alcun valore,
mentre gemean le voci una per una;

èrano i sogni, che nelle segrete
stanze del cuor, dàvan tumulti e onori
alla tua effigie ed al destin la guida;

ma poi ridésti (qual conforto) e liete
furon l'ore e s'accésero i colori
mentre soffiava amor con le sue grida.

Sonetto lìrico.

Daniele Ambrosini.

Da "Fonte del Sole-Sonetti e altre lìriche-" IL Fauno Editore-Firenze- Maggio 1989.