mercoledì 30 settembre 2009

Col mio gatto di sera, nel balcone fiorito.

Ricordi gatto il tuo sguardo curioso
all'apparire della prima neve,
quei bianchi fiori sospesi sul breve
confine e sul terrazzo odoroso?

e poi il rosato glìcine dolciastro
e il tiglio folto che la calma infonde,
e i vari assoli degli stormi ad onde
dare la vita a quel muro grigiastro?

eran segnali d'altri mondi arcani
che fingevamo gratìssimi e immensi;
poi mi guardavi coi begli occhi densi
di verde e di tesori più lontani;

ma di piombo le vesti aliava breve
il volo ai nostri anèliti sinceri,
noi dal destino e terreni doveri
incatenati a questo spazio greve;

disparìvano i sogni e sul verone,
colmo di piante e d'affetto, distinta
la pace ci avvolgeva in dolce laccio;

e a sera vedevamo dal balcone
scender la tela del giorno, dipinta
del presente coi sogni in aureo abbraccio.

Daniele Ambrosini.

Metro: ode elegìaca di sei strofe, le prime quattro di quattro versi endecasìllabi; la quinta e la sesta di tre versi ciascuna, sempre di ùndici sìllabe;

è un ricordo felice del mio gatto Milù, un vìvace certosino che ha sfiorato i 17 anni di età: dagli inizi del 1990 alla fine del 2006;

pubblicata su antologia di autori vari "Habere artem", da Aletti editore, Villalba di Guidonia (RM). Da: "La fronda esperia", volume monogràfico di Daniele Ambrosini, Aletti Editore, Villalba di Guidonia, Roma, 2012.
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