martedì 24 febbraio 2009

Amici per sempre.

Una poesia che parla della morte d'un cagnetto, vista e sentita col dolore d'una bambina. In questa poesia c'è una partecipazione corale alla tristezza che prende anche gli animali da cortile.


Quell'èssere che a te pareva strano,
quando faceva il buffo in mezzo all'aia,
ora è una stella in mondo sovra-umano
e le comete lui rincorre e abbaia;

tu lo ricerchi e guardi in aria invano,
smarrita cerchi la corsetta gaia,
lo molestavi e ti fissava umano,
con la mitezza che nessuno appaia;

sfila muto il pollame nella corte,
in tua mano è rimasta una carezza,
che tu lanci a Bibì nell'infinito;

nuovi tesori ti verranno in sorte,
virgulto rosa, ma, qual tenerezza!
adesso l'oro sarebbe un guaito.

Daniele Ambrosini.


Metro: sonetto; dall'antologia poètica Navigando nelle parole, vol. 23; 2006 Il Filo S.r.l. , Roma.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Daniele, mi hai fatto proprio commuovere è non è per il mio momento particolare. Anche te, come me, porti nel cuore un "ombra" grigia di un gatto gertosino e si sente!

Anonimo ha detto...

un ringraziamento particolare al poeta, per le sue auliche parole piene di fresca speranza di fronte alla legge del ciclo che governa la nostra forma di vita!..... eleonora

Daniele Ambrosini ha detto...

Spero che questa tua commozione, ti porti comunque momenti di felicità; la poesia in realtà è stata scritta molto prima della dipartita del mio certosino, ma è pur vero che certi stati d'ànimo di gioia o malinconia dati dalla presenza degli animali amati(e dalle persone, sono presenti dentro di noi.Daniele