Sul tuo bel volto trionfava la luna
(ma irrigava nell'ànima il dolore)
e vano mi pareva il suo splendore
essendo amaro il vero che s'aduna;
dal ciglio tuo la luce venna bruna
e spento rese ogni gentil colore,
nei marmi alti non vidi alcun valore,
mentre gemean le voci una per una;
èrano i sogni, che nelle segrete
stanze del cuor, dàvan tumulti e onori
alla tua effigie ed al destin la guida;
ma poi ridésti (qual conforto) e liete
furon l'ore e s'accésero i colori
mentre soffiava amor con le sue grida.
Sonetto lìrico.
Daniele Ambrosini.
Da "Fonte del Sole-Sonetti e altre lìriche-" IL Fauno Editore-Firenze- Maggio 1989.
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